Precisazioni sul credito d’imposta sugli affitti commerciali
Si segnala che il credito d’imposta per gli affitti, per far fronte all’emergenza pandemica, può coprire fino
a metà dei canoni di locazioni pagati dai negozianti e imprenditori da marzo 2020 a maggio 2021.
Tuttavia, tale credito d’imposta sconta pur sempre due limiti generali:
- si tratta di un’agevolazione in “moneta fiscale”. Non è un contributo diretto, ma un credito
d’imposta che l’inquilino può usare in compensazione (se ha pagamenti da fare) o cedere ad
altri;
- il tax credit esiste solo se il canone è stato pagato; questa, tuttavia, è una condizione che molti
conduttori non sono riusciti a rispettare nella difficile stagione della pandemia.
Uno dei presupposti per accedere al credito d’imposta sulle locazioni è il monitoraggio del calo mensile
minimo di fatturato.
Più in particolare, per il bonus relativo alle mensilità del periodo 2020, il monitoraggio era effettuato
mettendo a confronto il dato puntuale di fatturato e corrispettivi del mese 2020 con gli stessi valori dello
speculare mese del 2019. Il calo doveva essere di almeno il 50%.
Diversamente, le estensioni del tax credit locazioni introdotte dal DL sostegni bis prevedono due direttrici.
Per la generalità delle partite Iva il bonus è stato esteso ai mesi da gennaio a maggio 2021 e il bonus
compete in presenza di un calo minimo medio mensile del 30% calcolato su un periodo di
riferimento (non rileva quindi il dato mensile puntuale) che va dal 1.4.2020 al 31.03.2021, da
contrapporre allo speculare periodo precedente (1.4.2019-31.03.2020). Verificata l’esistenza del
calo medio mensile, il credito d’imposta compete per tutti cinque i mesi. Sono esplicitamente
esentate dal riscontro del calo di fatturato le sole nuove attività.
Per i soggetti che operano nel comparto del turismo è, invece, disposta la proroga del periodo di fruibilità
del bonus di tre mesi