Origine delle merci nei modelli Intrastat per le cessioni intraUe
L’inserimento obbligatorio dell’origine delle merci nei modelli Intrastat per le cessioni intraunionali comporta sanzioni amministrative e penali, oltre che nuovi adempimenti nei confronti dei clienti. Ciò impone di verificare sui propri sistemi l’esistenza dell’informazione o introdurre una procedura per rilevarla (per chi opera solo nell’Ue è sicuramente non prevista).
A prescindere dall’ambito di commercializzazione - interno, Ue o extra Ue – devono essere applicate le regole doganali sull’origine non preferenziale, come da Codice doganale Ue (Cdu). Si tratta di quella caratteristica intrinseca in ogni bene esistente in natura, che può sempre e in ogni caso vedere applicate le regole doganali e avere, in ogni caso, una sola e univoca origine, un solo e univoco made in.
Per determinare l’origine delle merci, il nuovo modello Intra 1 bis e le relative istruzioni impongono, solo ai fini statistici, di rilevare sia la provincia di provenienza o produzione sia il Paese (compresa l’Italia) in cui, sulla base delle regole doganali, si identifica lo Stato di origine non preferenziale dei beni ceduti.