La Guardia di Finanza sorveglia i corrispettivi telematici
La Guardia di Finanza ha aggiornato, con circolare, le precedenti istruzioni ai reparti per le verifiche sulle
mancate memorizzazioni e trasmissioni di corrispettivi telematici, ma anche su alterazioni o
manomissioni del registratore.
Mediante gli applicativi “Fatture e corrispettivi” e “@-fattura” sarà possibile individuare gli indici di
irregolarità, quali, ad esempio:
- la mancata trasmissione dei corrispettivi giornalieri nei termini previsti;
- o l’esistenza di divergenze tra il fatturato passivo, rilevabile dai dati degli acquisti certificati con fatture
- elettroniche, e l’ammontare dei corrispettivi memorizzati e trasmessi;
- il numero limitato di documenti commerciali emessi rispetto all’afflusso ordinario della clientela;
- l’applicazione di aliquote Iva non coerenti con l’attività economica;
- l’elevato numero di operazioni di «annullo» e «reso merce», che potrebbero far presumere
- l’abbattimento degli incassi effettivi;
- l’assenza o l’importo esiguo di pagamenti in contante rispetto a quelli con pagamenti tracciabili.
Saranno effettuati controlli con la lettura del Qr code per verificare, ad esempio, se il registratore
telematico è attivo ma associato a un’altra partita Iva, o se è disattivato o fuori servizio ma effettivamente
utilizzato in un esercizio commerciale, oppure se utilizzato nonostante siano scaduti i termini per la
verificazione biennale.
Sarà controllato anche l’eventuale utilizzo del registratore telematico in modalità «demo», con
memorizzazione e trasmissione dei dati soltanto simulate. In questi casi, infatti, il documento
commerciale deve indicare che è solo «di prova» e non può essere rappresentativo dell’avvenuta
memorizzazione delle operazioni di vendita, che invece va verificata con l’esame del giornale di fondo
elettronico.